Rippling del seno
Cause e rimedi

A proposito di interventi di chirurgia estetica, ha mai sentito parlare di “rippling” del seno?
Il rippling del seno è una delle possibili complicanze dell’intervento di mastoplastica additva. In cosa consiste? Quando si verifica un ripping vuol dire che attraverso la pelle del seno si intravedono delle pieghe, delle ondulazioni della protesi impiantata.

Ma stai tranquilla: la nostra intenzione non è quella di spaventarti, bensì quella di farti capire che è molto importante affidarsi a professionisti seri e preparati che possano in ogni modo evitare ogni possibile complicanza. Il rippling, infatti, è un’evenienza molto rara, che un chirurgo preparato sa evitare.


Le cause del rippling del seno



seno

Il rippling può presentarsi subito dopo l’intervento o a distanza di mesi o persino anni.
Nel primo caso non deve suscitare particolari preoccupazioni, poiché molto probabilmente, è dovuto all’assestamento inziale delle protesi. I piccoli avvallamenti, in genere, scompaiono da soli nel giro di poco tempo – in genere alcuni mesi.
Nel secondo caso, invece, le pieghette potrebbero essere causate dalle eccessive dimensioni della protesi impiantata: se si scelgono delle protesi eccessivamente grandi, i tessuti mammari potrebbero non ricoprirle per intero ed ecco che si renderebbero visibili le irregolarità tipiche del rippling. Oppure, nel caso in cui fossero passati molti anni dall’intervento, le ondulazioni potrebbero essere causate da un cambiamento della consistenza della protesi oppure ad un assottigliamento dei tessuti del seno.

I rimedi al rippling del seno


Se il rippling è causato da protesi troppo grandi per cui il tessuto mammario non riesce a ricoprirle, dopo un accurato esame ecografico, potrebbe essere necessario un intervento per asportare/sostituire le suddette protesi.
Se, invece, il problema è causato da un assottigliamento dei tessuti, in genere dovuto ad una perdita di adipe, allora è una buona soluzione il lipofilling, ovvero l’autotrapianto di tessuto adiposo, prelevato da una parte del corpo “donatrice”. Il grasso autologo, infatti, è in grado di rigenerare e ristrutturare i tessuti mammari, così che possano coprire per intero la superficie della protesi e nascondere ogni eventuale piega o ondulazione.

In conclusione: il rippling del seno subito dopo l’intervento non deve suscitare preoccupazione – sempre che la protesi scelta non sia eccessiva; il rippling a distanza di molto tempo è una complicanza rara e che può essere evitata in fase di intervento, nella stragrande maggioranza dei casi, con l’impianto di protesi di dimensioni adatte e proporzionate al tessuto mammario, cosa che un professionista preparato e con una buona esperienza sa molto bene; il rippling dovuto ad una perdita di adipe si risolve con il lipofilling.

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